«Le Mans ? Gara surreale, fuori dal mondo,». Il racconto dell'ex ragazza di Iron Dames
07/11/2024 07:30
La 24 Ore di Le Mans è una gara unica, tra le più famose ed iconiche della storia del motorsport e che, in quanto tale, ha dato vita a molte leggende del mondo dei motori. Una gara durissima per le auto, che devono dare il massimo giro dopo giro per ben 24 ore di competizione, ma anche per i piloti che sono chiamati ad un inteso sforzo fisico e mentale. Una storia iniziata nel 1923 quando, allora, poco più di 30 vetture si cimentarono in una sfida durissima, estrema su di un circuito al tempo non ancora asfaltato, di giorno e di notte e con ogni condizione meteo. Una sfida talmente grande, eroica, da cui persino il mondo del cinema ha preso ispirazione per alcune pellicole.
Una competizione unica al mondo in cui, negli anni, l'Italia è stata protagonista, con marchi e non solo. Negli anni 30, a dominare nella Sarthe era infatti l'Alfa Romeo, che vinse nella Loira per 4 anni consecutivi. Non solo però, poiché a farla da padrona per anni a Le Mans è stata la Ferrari, che detiene il record di successi a Le Mans, dopo aver schierato complessivamente ben 453 vetture nel corso dei decenni, ottenendo 11 centri, compresi quello del 2023e 2024. Ma non solo però, poiché oltre ai marchi italiani a competere (e talvolta vincere) nella classicissima francese sono stati anche molti piloti italiani, sia nella assoluta che nelle diverse categorie. Tra i tanti non possiamo non citare Nuvolari, Bandini, Scarfiotti, Giovinazzi, Fuoco, Pirro, Alboreto, Fisichella e molti altri.
Tra i piloti però, a Le Mans, non di rado è possibile imbattersi in alcune ragazze, visto che negli anni non poche sono state le quote rosa al via della Sarthe: nomi come Lella Lombardi, Vanina Ickx, Doriane Pin o Michelle Mouton, quest'ultima anche con equipaggio tutto al femminile, che non hanno resistino al fascino della gara più famosa al mondo. E di questa gara abbiamo parlaro, in esclusiva (in occasione delle Finali Mondiali Ferrari), con Manuela Gostner, pilota impegnata nella Coppa Shell del Ferrari Challenge con il team Ineco-Reparto Corse Ram. Ragazza che, nel 2019 e 2020, ha disputato Le Mans (terza italiana nella storia a farlo) con il team tutto votato al rosa di Iron Dames insieme a Michelle Gatting e Rahel Frey.
Nel farlo, 'Manu' non ha esitato un solo istante a definire la sua prima partecipazione alla 24 Ore come il miglior momento della sua carriera, descrivendo tale esperienza come surreale, che pernette ai piloti di vivere emozioni uniche, neanche lontanamente immaginabili dall'esterno o replicabili in altre categorie.
"La mia prima 24 Ore di Le Mans è stata, senza dubbio, il miglior momento della mia carriera. È un esperienza fuori dal mondo, è una gara veramente leggendaria, surreale, impegnativa: sei davvero in un altra galassia. Assolutamente il momento più bello".
Una gara iconica non a caso, ma per la sfida (anzi l'insieme delle tante) che implica per le vetture, chiamate a dare il massimo per una intera giornata, ma anche per i piloti, chiamati a spingere al limite di giorno e notte, con asciutto e pioggia e a condividere la macchina con altri due piloti, senza avere la minima possibilità di errore per non vanificare il lavoro del team. Una sfida estrema, dunque, che anche solo portarla a termine, al netto del risultato finale, rende qualsiasi pilota un vincitore morale.
"È una sfida che dall'esterno non è neanche lontanamente possibile immaginare. È una gara così dura, combattuta, difficile, sfidante per la vettura e i piloti. È talmente ricca di sfide che anche solo partecipare è una cosa incredibile, ancor di più lo è finirla. Finire nelle prime posizioni è un sogno, ma anche solo tagliare il traguardo ti rende un vincitore al 200%".
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Foto copertina x.com