McLaren, parola d'ordine: continuità. Ferrari, prendi appunti...

Il rinnovo pluriennale di Andrea Stella come team principal conferma la volontà della McLaren di proseguire lungo una strada tracciata anni fa: quella che porta al ritorno al titolo mondiale.

La rinascita della McLaren è merito anche (forse soprattutto) di Andrea Stella

L'ingegnere italiano è alla guida della squadra dalla fine del 2022 e, da quel momento in poi, non ha mai fatto un passo falso.

All'inizio della sua prima stagione da leader della scuderia, infatti, il classe 1971 ha messo subito le cose in chiaro: "Non avremo una macchina competitiva ad inizio anno, ma ci presenteremo più forti in estate".

Ed effettivamente così è stato: un perfetto esempio di come si passa dalle parole ai fatti. Il tutto è successo in un batter d'occhio, all'improvviso, se visto dall'esterno; ma a Woking sicuramente non è stato così.

Un processo lungo (e non ancora finito)

Per riportare la McLaren a conquistare podi, pole position e vittorie c'è voluto un lavoro considerevole da parte degli ingegneri, coordinato proprio da Andrea Stella.

Adesso l'obiettivo, come dichiarato proprio dal team principal, è di raggiungere l'obiettivo massimo: il titolo mondiale.

La possibilità di ottenere questo risultato c'è già in questo 2024 (quantomeno nel Costruttori, Verstappen ha un vantaggio "comodo", per il momento, su Norris nel Piloti).

Se non dovesse arrivare il Mondiale alla fine dell'anno, la squadra avrà sicuramente tanto da recriminare, visti i diversi errori commessi in prima persona.

Eppure, a prescindere da come finirà la stagione corrente, in casa McLaren hanno individuato - e applicato - il concetto fondamentale per avere successo in Formula 1: la continuità.

"Va bene, però è facile dare continuità quando tutto sembra girare nel verso giusto", starete pensando. Non avete torto, ma è sicuramente più complicato arrivare a ritrovarsi in questa condizione grazie alle scelte del passato, e il team di Woking c'è riuscito. 

Non si può dire lo stesso di altre scuderie; non è vero, Ferrari? Dunque, da parte di avversari ed appassionati, resta solo una cosa da dire: chapeau. 

 

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