Alpine e Williams, che imbarazzo ...

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Note a margine, che non sono poi così marginali: Alpine, con il marchio che ha dietro, ossia Renault (motore Renault E-Tech 21) e con tutto ciò che il nome si porta appresso per la storia e la memoria della Formula Uno, continua a far gareggiare una monoposto lenta, sovrappeso e obsoleta; che sarebbe stato questo l'inizio di Mondiale della scuderia era ampiamente risaputo, perché prima del Gran Premio del Bahrain era emerso che due figure tecniche di alto livello, ovvero Matt Harman (direttore tecnico) e Dirk de Beer (responsabile dell'aerodinamica) si erano già dimesse. 

Come se non bastasse, caso Williams, già in essere prima di Suzuka ma deflagrato dopo l'urto di Albon contro la barriera di pneumatici, protezione arcaica che peraltro stona in una delle cattedrali dell'automobilismo. C'è un telaio da riparare in tempo per la Cina, nel rispetto del regolamento sui pezzi di ricambio.

Illuminanti, in proposito, le parole dello stesso Albon, dopo l'incidente con Ricciardo: - "Ho pensato alla nostra situazione legata ai pezzi di ricambio e ai nostri telai immediatamente, anche prima che finissi per sbattere contro il muro. L'impatto contro è avvenuto a una velocità abbastanza bassa, ma è il modo in cui sono finito contro il muro di gomme a preoccupare. Normalmente abbiamo le barriere di plastica, i guard rail. Ma queste, quando ci sono finito contro, hanno fermato la macchina in modo violento. Ecco perché sono preoccupato. Non per me, ma per la macchina, perché è il modo in cui si arrecano danni. Questo incidente è esattamente ciò che non ci serviva" detto dal pilota della scuderia che porta il nome di Frank Williams. 

Sarà forse il caso di aprire un dibattito, prima che uno sport che dovrebbe vivere di vibrazioni muoia per eccesso di burocrazia?

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