Russell: «Vi svelo come ho battuto Hamilton». In Mercedes è nata una nuova stella

George Russell ce l'ha fatta: al suo esordio in Mercedes è riuscito a battere Sir Lewis Hamilton, risultando così il terzo team mate del 7 volte campione del mondo ad essere riuscito nell'impresa. Prima di lui avevano centrato l'obiettivo Jenson Button e Nico Rosberg. 

Il classe 1998 commenta così i 265 punti conquistati in questo 2022, contro i 240 del suo primo rivale: "Mi ritengo fortunato a poter correre con una squadra del calibro di Mercedes, e di avere un compagno di squadra come Lewis. La sua vicinanza mi ha spinto al limite. Si impara tantissimo dal confronto con uno come lui, non può esistere un riferimento migliore".

Nonostante la penalità di cinque secondi e il pit stop decisamente più lungo del normale, Russell è riuscito a concludere il GP in quinta posizione, a 11 secondi da Sainz 

Cronaca di un successo annunciato

Complice il ritiro di Hamilton per noie meccaniche, Russell ha potuto mettere la firma su un successo conquistato gran premio dopo gran premio, soprattutto nella prima fase di stagione, in cui il giovane fenomeno ha mostrato più velocità e determinazione di Hamilton, in crisi nera con la sua W13. 

"Se a inizio anno mi avessero detto che sarei finito davanti a Lewis ne sarei stato incredibilmente orgoglioso, perché se finisci davanti a lui 9 volte su 10 sei campione del mondo. Lui ha avuto un inizio stagione difficile, complice anche le difficoltà che abbiamo riscontrato con la macchina. Sono sicuro che l'anno prossimo tornerà ai suoi livelli tipici".

È un Russell tremendamente lucido quello che commenta la sua prima stagione da pilota Mercedes. Battere Hamilton al debutto sulla stessa vettura è un risultato eccellente, ma forse non del tutto inaspettato. 

L'inglese è conscio delle sue capacità, che già l'anno scorso erano apparse evidenti a Sakhir: solo un eccellente disastro Mercedes gli ha impedito di asfaltare letteralmente Bottas. Appuntamento con la gloria rimandato ad Abu Dhabi 2022, con l'asfalto degli Emirati che lo vede battere, punti alla mano, il campionissimo di Stevenage. 

Come già accennato, Russell non è il primo a centrare l'obiettivo in ordine cronologico. Il suo successo però arriva in tempi decisamente più stretti rispetto a quanto fatto registrare da Button e Rosberg, i quali potevano vantare rispettivamente un mondiale piloti e una profonda conoscenza del team e di Hamilton stesso. 

E soprattutto, arriva nel momento in cui la Mercedes scompare dalle carte geografiche, dopo anni di dominio imbarazzante. La scomparsa della freccia d'argento, o perlomeno delle sue prestazioni-monstre, è coincisa con l'afflosciamento di Hamilton, che non ha saputo tenere il ritmo di un arrembante Russell. 

Troppo spesso si è detto che con quella Mercedes chiunque sarebbe stato capace di vincere a mani basse. Altri invece sostenevano l'imbattibilità di Hamilton, a dispetto dello strapotere Mercedes. 

A mettere tutti d'accordo ecco spuntare George Russell, ventiquattrenne di King's Lynn, che al suo debutto in Mercedes mette nero su bianco (anzi, bianco su nero) la sua superiorità nei confronti di un certo Sir Lewis Hamilton.

Stiamo parlando, con ogni probabilità, di un vero e proprio fuoriclasse.

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